Verrà presentato nel pomeriggio di domani, venerdì 2 dicembre, dalle 14 presso l’area equestre dell’Ospedale San Giovanni Battista, polo di assistenza sanitaria dell’Acismom (Associazione dei Cavalieri italiani del Sovrano militare Ordine di Malta) a Roma, il nuovo percorso formativo di terapia assistita con i cavalli rivolto agli operatori sanitari. Grazie alla collaborazione con l’Asi (Associazioni sportive e sociali italiane), l’Acismom darà l’avvio a corsi di formazione di terapia assistita con i cavalli della Regione Lazio presso l’area ippica dell’ospedale. Nell’ambito dell’iniziativa, nel pomeriggio sarà inaugurata la nuova area, bonificata e attrezzata che amplierà la zona riservata alle terapie con i cavalli per consentire di intensificare le terapie assistite ai pazienti dell’ospedale.
“All’inaugurazione – viene spiegato in una nota –, saranno presenti alcuni pazienti che racconteranno la loro personale esperienza di guarigione con la terapia assistita con i cavalli praticata dall’ospedale San Giovanni Battista, unica struttura sanitaria in Italia a proporre questo specifico percorso riabilitativo usufruendo di un’area equestre all’interno del complesso ospedaliero”.
Al termine della presentazione del nuovo percorso formativo, alle 14.35 si svolgerà presso l’aula magna dell’ospedale una tavola rotonda su “Riabilitazione in ospedale con ippoterapia. Stato dell’arte – territorio – futuro”. A dare il benvenuto alle autorità presenti all’incontro sarà il Gran Cancelliere dell’Ordine di Malta e presidente dell’Acismom, Riccardo Paternò di Montecupo.
“L’ospedale San Giovanni Battista cura anche con i cavalli”, viene evidenziato nella nota, sottolineando che con questo approccio è “migliorato il 92% dei pazienti. Con 3 cavalli e 2 pony, sono solo la conferma di come l’impiego degli equini porti risultati sempre più incoraggianti in ambito psico-neuro motorio. Il progetto di questa particolare fisioterapia riabilitativa è partito nel 2016 e nel 2022 al San Giovanni Battista sono stati effettuati circa 900 interventi con finalità terapeutica e il 92% dai pazienti trattati ha raggiunto gli obiettivi riabilitativi proposti”.