“Non mancano per me momenti di incontro personale, fraterno e affettuoso, con il Papa emerito”. Lo ha rivelato il Papa, nel discorso pronunciato in Sala Clementina subito dopo il conferimento del Premio Ratzinger a padre Michel Fédou e al prof. Joseph Halevi Horowitz Weiler. “Tutti sentiamo la sua presenza spirituale e il suo accompagnamento nella preghiera per la Chiesa intera”, ha assicurato Francesco: “Quegli occhi contemplativi che fa vedere sempre”, ha aggiunto a braccio. “Ma questa occasione è importante per riaffermare che anche il contributo della sua opera teologica e più in generale del suo pensiero continua ad essere fecondo e operante”, il riferimento all’oggi. “Abbiamo recentemente commemorato il 60° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II”, ha ricordato il Papa: “Come sappiamo, Benedetto XVI vi ha partecipato personalmente come esperto e ha avuto un ruolo importante nella genesi di alcuni documenti; e poi è stato chiamato a guidare la comunità ecclesiale nella sua attuazione, sia al fianco di San Giovanni Paolo II, sia come Pastore della Chiesa universale. Ci ha aiutato a leggere i documenti conciliari in profondità, proponendoci una ermeneutica della riforma e della continuità”. “Ancora molto recentemente ha voluto evidenziare come il Concilio eserciti in modo durevole la sua funzione cruciale, poiché ci ha dato gli orientamenti necessari per riformulare la questione centrale della natura e della missione della Chiesa nel nostro tempo”, ha sottolineato Francesco: “Oltre al magistero pontificio di Papa Benedetto, i suoi contributi teologici vengono nuovamente offerti alla nostra riflessione grazie alla pubblicazione dell’Opera Omnia, la cui edizione tedesca si avvicina ormai al compimento, mentre quelle in altre lingue continuano a progredire”. “Questi contributi ci offrono una base teologica solida per il cammino della Chiesa”, il commento del Papa: “una Chiesa viva, che egli ci ha insegnato a vedere e vivere come comunione, e che è in cammino – in sinodo – guidata dallo Spirito del Signore, sempre aperta alla missione di annuncio del Vangelo e di servizio al mondo in cui vive”.