Si svolgerà a Milano il 21 marzo 2023 la XXVIII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico. La Giornata della memoria e dell’impegno, il 21 marzo, primo giorno di primavera, ricorda tutte le vittime innocenti delle mafie e rinnova in nome di quelle vittime l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata e corruzione. I momenti centrali si svolgeranno il 20 e il 21 marzo. Il lunedì 20 marzo, con il raccoglimento accanto ai familiari delle vittime innocenti delle mafie e la veglia in suffragio. Il martedì 21, con il corteo nazionale e le iniziative conseguenti.
“Libera – spiega una nota diffusa oggi – ha scelto Milano, come appuntamento nazionale per stare vicino a chi – in Lombardia, come in altre Regioni – non si rassegna alla violenza mafiosa, alla corruzione e agli abusi di potere. Per valorizzare l’opera di tante realtà, laiche e cattoliche, istituzionali e associative, impegnate per il bene comune, per la dignità e la libertà delle persone. Milano e la Lombardia sono da sempre un territorio considerato ‘utile’ per le mafie e la corruzione, per l’importante movimentazione di denaro derivante dall’industria e dalla finanza. Contemporaneamente però, è importante sottolineare che siamo in presenza di un contesto capace di reagire a queste forme di insediamento, promuovendo pratiche civiche e istituzionali di risposta, di riscatto, di restituzione sociale del maltolto. Libera ha scelto Milano, a trent’anni dalla strage di Via Palestro dove Cosa Nostra ha condotto una delle azioni più efferate della strategia stragista: nella notte tra il 27 e il 28 luglio 1993 una bomba provoca la morte di un vigile urbano (Alessandro Ferrari), tre vigili del fuoco (Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno) e un migrante che dormiva sulla panchina antistante (Moussafir Driss). Dodici i feriti”.
Lo slogan scelto per la Giornata “È possibile”, “per riflettere su ciò che ciascuno di noi può fare per l’affermazione dei diritti e della giustizia sociale. La parola ‘possibile’ deriva da ‘potere’ e indica ciò che si può realizzare, ciò che può accadere. In un momento storico in cui le difficoltà sono numerose, con la crisi ambientale, sociale ed economica aggravata dalla pandemia e la vulnerabilità politica internazionale provocata dalla guerra, abbiamo il dovere di indicarci insieme la strada, di dirci dove può e deve portarci il nostro impegno comune. Questo è un tempo di ‘attraversamento’ difficile, in cui ci pare che le vecchie ‘mappe’ non servano più a ritrovare la strada. È un tempo complesso – conclude Libera – che ci chiede di metterci in gioco anche componendo nuovi orizzonti, ponendo in dialogo competenze diverse e saperi transdisciplinari, per generare un pensiero meticcio. Sappiamo che ‘è possibile’ superare questa fase se a metterci in gioco siamo tutti, insieme: solo con il noi si può arrivare ad affermare la pace, la giustizia, la verità, i diritti, l’accoglienza e la libertà”.