“Rinnovo il mio invito alla preghiera per la martoriata Ucraina: chiediamo al Signore la pace per questa gente così tribolata e che soffre tanta crudeltà dalla parte dei mercenari che fanno la guerra”. Così il Papa ha concluso l’udienza di oggi, salutando i fedeli di lingua italiana. E all’Ucraina Francesco ha fatto riferimento anche salutando, poco prima, i fedeli polacchi, e ricordando l’anniversario, dopodomani, dell’indipendenza della Polonia. “Questa ricorrenza significativa – l’auspicio del Papa – susciti in tutti gratitudine verso Dio e un rinnovato impegno per la fraternità, la protezione della vita e la dignità della persona umana nel vostro Paese e in campo internazionale, specialmente nella vicina Ucraina”. Sempre nei saluti ai fedeli di lingua italiana, Francesco ha rivolto un pensiero “al popolo cipriota, in lutto nazionale per la scomparsa di Sua Beatitudine Chrisostomos II”: “È stato pastore lungimirante, uomo di dialogo e amante della pace, che ha cercato di promuovere la riconciliazione fra le differenti comunità del Paese. Ricordo con affetto grato gli incontri fraterni che abbiamo condiviso a Cipro, durante la mia visita dell’anno scorso. Preghiamo per il riposo eterno della sua anima”. Non è mancato un riferimento alla beatificazione, in Kenya, di suor Maria Carola Cecchin, della Congregazione delle Suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, morta nel 1925, all’età di 48 anni, dopo aver testimoniato il Vangelo della carità alle popolazioni africane: “Il suo esempio di donna buona e saggia sostenga quanti si adoperano per la diffusione del Regno di Dio”, le parole del Papa”. Oggi, ha ricordato infine il Papa, si celebra la Festa della dedicazione della Basilica di San Giovanni in Laterano: “Insieme a questa – ha detto Francesco – ricordiamo tutte chiese in cui si raccolgono le vostre comunità per celebrare i misteri. Il legame vostra chiesa accresca in ciascuno la gioia di camminare insieme nel servizio al Vangelo, nell’offerta della preghiera e nella condivisione della carità”.