“I medici hanno scelto in scienza e coscienza, rispettando pienamente il Giuramento di Ippocrate”. Lo ha detto mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania e presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici italiani, commentando l’avvenuto sbarco dei migranti nel porto di Catania. Parlando a margine della presentazione degli Atti della Settimana sociale di Taranto, all’Università Luisa, mons. Renna ha fatto notare che “ci sono fragilità che appaiono nelle malattie o nelle donne in gravidanza e c’è la vulnerabilità, cioè la predisposizione ad ammalarsi. I medici hanno colto che a bordo c’era uno stato ormai al limite dell’equilibrio. Bisogna rispettare il legislatore, ma anche il lavoro dei medici, ai quali bisogna affidarsi quando è in gioco qualcosa di così grande come la salute, che è fisica ma anche psichica”. A proposito di migrazioni, il vescovo ha affermato che “una regolamentazione va fatta, ma bisogna fare una differenza tra ciò che serve immediatamente per salvare le persone e ciò che va risolto sedendosi intorno ai tavoli nazionali e internazionali, nelle sedi opportune. Ma nel frattempo non di possono perdere vite umane”. Secondo mons. Renna, inoltre, “non servono letture di parte o ideologiche: la legislazione deve essere il più possibile equa e rendere responsabili tutti i Paesi europei. L’apertura del porto di Marsiglia dice che gli Stati stanno prendendo coscienza che l’accoglienza va condivisa”.