Si è chiuso oggi a Strasburgo il 10° Forum mondiale della democrazia, dopo tre giorni di confronto tra i 900 partecipanti da 80 Paesi diversi attorno al tema “Democrazia, una nuova speranza?”. Dalle discussioni sono emersi quattro temi trasversali e ricorrenti, ha sintetizzato nella sessione conclusiva Xavier Romero Vidal, ricercatore a Cambridge: la questione della diversità (“sono emerse definizioni e comprensioni diverse della democrazia”); la tecnologia e i suoi impatti sulla democrazia, e la necessità di “aggiornare un sistema” che rischia di non funzionare più nelle nostre società ed economie digitali (ma anche “come trovare equilibrio nel regolamentare senza censurare” o “come regolamentare l’intelligenza artificiale”). Un terzo tema ricorrente è stato quello dell’istruzione e formazione (perché la democrazia funzioni i cittadini devono essere formati e informati, in un processo che è continuo); e infine il tema delle riforme politiche (con riferimenti a questioni quali corruzione, partecipazione, rappresentanza, tecnocrazia e con “pochissimi riferimenti al ruolo dei partiti politici”). Anche i giovani hanno presentato una sintesi delle discussioni al forum, domandando “come fare a rivitalizzare la passione dei giovani per la democrazia, se non sono coinvolti nelle decisioni e nelle strutture politiche” e chiedendo di affrontare le conseguenze e le ricadute delle esperienze del colonialismo e dell’imperialismo, a partire da una seria riflessione su quelle vicende. Enorme gratitudine da parte dei giovani per il ruolo loro attribuito nel Forum, ma hanno chiesto anche che ci sia un forum “dove anche gli interventi nelle plenarie siano fatti da relatori giovani”.
La segretaria generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejcinovic Buric, ha quindi consegnato il premio Democracy Innovation Award, che è andato al giovanissimo Takura Mukoyi dello Zimbabwe per l’iniziativa “Astrea Justice” che vigila e informa i cittadini sui loro diritti attraverso gli strumenti digitali. I partecipanti si sono salutati con la performance dei Bandura Sound System, gruppo musicale nato dalla collaborazione di artisti ucraini e internazionali, per sostenere l’Ucraina (bandura è il nome di un antico strumento, simbolo di resistenza all’oppressione).