La Borsa di Sant’Omobono, il fondo diocesano istituito a Cremona per sostenere le famiglie in situazione di difficoltà socio-economica, anche durante il secondo anno di istituzione ha accompagnato 212 nuclei familiari nel tentativo di superare momenti di crisi collegati a disoccupazione, problemi di salute, disagio abitativo. I contributi erogati alle zone pastorali (26mila euro), uniti a quelli garantiti dal centro d’ascolto diocesano (oltre 60mila euro) sono stati utilizzati principalmente per pagare debiti relativi a utenze domestiche, affitti e spese scolastiche e di trasporto per raggiungere luoghi di studio e di lavoro.
“Anche a livello locale – spiegano gli operatori della Caritas diocesana – aumenta il numero di persone che si rivolgono a noi, non solo per ricevere beni e servizi, ma anzitutto per essere ascoltate e consigliate, perché la povertà non dipende solo dalla mancanza di lavoro: è un fenomeno multifattoriale che richiede risposte non esclusivamente economiche, ma più spesso di natura sociale”. “Circa un terzo di coloro che hanno bussato alle porte dei centri d’ascolto – sottolineano ancora gli operatori della struttura di via Stenico – sono ‘nuovi poveri’, cioè persone che mai prima d’oggi hanno portato richieste d’aiuto alla rete Caritas e San Vincenzo. Se da un lato è comprensibile il senso di vergogna di chi mai avrebbe immaginato di dover chiedere aiuti, dall’altro può essere letta come positiva la fiducia riposta nella rete ecclesiale diffusa sul territorio”.
Grazie a contributi relativi a progetti finanziati con fondi Cei dell’8xmille sono stati finanziati tirocini lavorativi con circa 14mila euro per coloro che avendo perso l’occupazione, spesso a causa di contratti precari, faticavano a trovare un nuovo impiego. Altri 10mila euro sono stati invece impiegati per pagare corsi di formazione professionale e patenti di guida a persone appartenenti a categorie con forme di svantaggio sociale. Una voce importante ha riguardato inoltre la tutela della salute dei più fragili: più di 21mila euro sono stati erogati per l’acquisto di farmaci e per il pagamento di spese mediche di varia natura.
Relativamente alla distribuzione di pacchi spesa forniti da Caritas e San Vincenzo parrocchiali, negli ultimi dodici mesi sono stati spesi 56mila euro per alimenti a lunga conservazione, mentre grazie all’associazione “No Spreco” è stato possibile raccogliere e distribuire alimenti freschi altrimenti destinati alla discarica.