Nel 2021 in Italia si è registrato un aumento del tasso di occupazione del +1,5% tra la popolazione straniera contro il +0,8% degli italiani. Nonostante questo il tasso di occupazione per gli stranieri è ancora al di sotto di quello registrato per i lavoratori italiani (61,4% contro 62,9%). È in questo contesto che ha operato il progetto “Fra Noi”, realizzato da Consorzio Communitas alla guida di 25 enti e cooperative sociali in tutta Italia, finalizzato all’inclusione economica e sociale dei rifugiati politici e titolari di protezione internazionale e finanziato da Ue e Ministero dell’Interno con il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (Fami).
“Consorzio Communitas porta avanti progetti per favorire l’inserimento dignitoso nel mondo del lavoro di migranti e rifugiati. Progetti come ‘Fra Noi’, che permettono di superare questo divario, in particolare per la popolazione più vulnerabile in uscita dal sistema di accoglienza – dichiara Daniele Albanese, referente progetti del Consorzio Communitas. –. Il lavoro è il vero motore dell’integrazione e promotore di dignità della persona, come spesso ricorda Papa Francesco. Avvicinare le imprese ai lavoratori stranieri e rifugiati è per noi una mission che porta valore aggiunto non solo ai beneficiari ma anche alle aziende”.
Il progetto “Fra Noi” si chiude ora, dopo due anni di attività, con un convegno organizzato, in parte on line e in parte in presenza a Milano, il 7 novembre, da Consorzio Farsi Prossimo, uno dei partner del progetto, e focalizzato proprio sul tema dell’inserimento nel mondo del lavoro.
Uno dei pilastri su cui il progetto Fra Noi costruisce i percorsi di inclusione sociale dei rifugiati è, infatti, proprio il lavoro: attraverso la collaborazione proficua tra i soggetti del Terzo settore e le aziende profit si sono potuti offrire percorsi di formazione, tirocini lavorativi e contratti di assunzione in diverse imprese del territorio italiano.
“Con il progetto ‘Fra Noi’ non stiamo chiedendo aiuto alle imprese, ma lavoriamo insieme alla realizzazione di programmi ad alto impatto sociale, che hanno ricadute importanti sulle attività corporate, nella direzione di una sostenibilità integrale. Le imprese hanno imparato come migliorare il loro impatto ambientale, ma è più complesso misurare l’impatto sociale del proprio business – spiega Monica Molteni di Consorzio Farsi Prossimo, referente per Consorzio Communitas dell’azione Lavoro del Progetto Fra Noi .– In questi anni, con le azioni di Fra Noi, abbiamo costruito alleanze vincenti tra mondo profit, no profit e pubblica amministrazione: abbiamo permesso a persone in fuga per motivi politici o per guerre di ritrovare una propria autonomia, abbiamo messo al servizio delle aziende la competenza del Terzo Settore sui temi della diversity&inclusion e alle imprese di migliorare l’impatto sociale, che è sempre più considerato e valutato accanto a quello meramente economico e finanziario. Un’alleanza, insomma, win-win”.
L’evento di lunedì – dal titolo “L’impresa che include. Alleanze ad alto impatto sociale: profit, non profit e pubblica amministrazione per l’inserimento lavorativo dei rifugiati” – L’evento si concluderà con la approvazione e la presentazione di una “Carta dell’integrazione lavorativa”, un documento con le proposte e le richieste congiunte che mondo profit e non profit rivolgono al Ministero e al Governo per agevolare l’incontro tra candidati rifugiati e le aziende italiane.