Papa in Bahrein: mons. Hinder, “siamo un piccolo gregge di migranti”. “Lei non ha paura di costruire ponti con il mondo musulmano e di mostrare la sua vicinanza fraterna a tutti”

(Foto: Vatican Media/SIR)

“Lei è venuto a noi come successore di Simon Pietro, che ha ricevuto da Gesù Cristo l’incarico di rafforzare la fede dei suoi fratelli e sorelle. Siamo un piccolo gregge composto da migranti provenienti da tutto il mondo. In questa gioiosa occasione, Vi assicuriamo la nostra preghiera e rinnoviamo la nostra fedeltà. Come il Vostro patrono San Francesco d’Assisi, Lei non ha paura di costruire ponti con il mondo musulmano e di mostrare la sua vicinanza fraterna a tutte le persone di buona volontà, indipendentemente dal loro background culturale e credo religioso”. Queste le parole di ringraziamento a Papa Francesco pronunciate da mons. Paul Hinder, amministratore apostolico del vicariato apostolico dell’Arabia del Nord, al termine della messa celebrata nel Bahrein National Stadium, ad Awali. “Noi cristiani del Medio Oriente – quelli di antica tradizione orientale e quelli che, come migranti, risiedono temporaneamente in questa parte del mondo – cerchiamo di attuare l’invito di San Francesco ai suoi fratelli a ‘vivere spiritualmente tra i musulmani… per non litigare e (semplicemente) riconoscere che (noi) siamo cristiani’”. Mons. Hinder ha anche ringraziato Sua Maestà lo sceicco Hamad bin Isa bin Salman Al Khalifa, il Re del Bahrein, insieme alla Famiglia reale e ai membri del Governo, che “generosamente hanno reso possibile questa visita e ci hanno concesso questo spazio per una Messa pubblica con una così grande folla, non solo di cristiani, ma anche di gente che è vicina al nostro comune sentire”. Parole di gratitudine sono state espresse anche a tutte le persone delle Chiese di Manama e Awali e di altri Paesi della penisola arabica che “hanno lavorato alacremente per rendere possibile questa celebrazione”.

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