“Lasciare per giorni bambini, mamme e uomini in mare, è chiaro, è qualcosa che non va bene. L’Europa deve imparare a dare risposte unitarie. La pressione dobbiamo farla indipendentemente dall’accogliere o meno”. Lo ha detto il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ospite stasera in video collegamento della trasmissione “Le parole” su Rai 3. Il cardinale ha risposto in particolare a una lettera da parte di un telespettatore che poneva l’accento sul tema della responsabilità dell’accoglienza da condividere in Europa: “Il problema è che da qualche anno non trova risposta e si fanno orecchie da mercante, nel senso che la responsabilità non è condivisa. Questo facilita ulteriormente una ripresa dei toni muscolari che facciamo pagare ai poveretti. Dobbiamo invece costringere a rivedere le regole affinché l’Europa sia all’altezza delle sue tradizioni, delle sue radici e del suo umanesimo”. La scrittrice Michela Murgia, ospite in studio, ha chiesto al cardinale con ironia se gli venisse mai la voglia di terminare la Messa con un decreto legge, in risposta all’uso di immagini sacre nei comizi politici. “C’è – ha risposto sorridendo Zuppi – una seria e importante decisione di mantenere la Chiesa senza decreti. Nessuna tentazione. A me – ha concluso – sembra che l’esibizione del rosario per la politica è una commistione. Io rimpiango una certa laicità del partito dei cattolici che non ha mai esibito dei rosari”.