“Davanti a questi scenari tragici, mentre il mondo insegue le chimere della forza, del potere e del denaro, noi siamo chiamati a ricordare, con la saggezza degli anziani e dei padri, che Dio e il prossimo vengono prima di ogni altra cosa, che solo la trascendenza e la fratellanza ci salvano. Sta a noi dissotterrare queste fonti di vita, altrimenti il deserto dell’umanità sarà sempre più arido e mortifero”. Lo ha detto Papa Francesco nel suo discorso ai membri del Muslims Council of Elders, nella moschea del Sakhir Royal Palace, dopo aver incontrato privatamente il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, che ne è presidente. Il Pontefice si è soffermato sulle “trame oscure” e sulle “dolorose contraddizioni” legate al commercio delle armi. “Pensiamo, ad esempio, a quante persone si vedono costrette a migrare dalla propria terra a causa di conflitti foraggiati dall’acquisto a prezzi contenuti di armamenti datati, per venire poi individuate e respinte presso altre frontiere attraverso apparecchiature militari sempre più sofisticate. E così la speranza viene uccisa due volte!”.
Dalle parole di Papa Francesco traspare “una grande responsabilità davanti a Dio e davanti agli uomini” per le guide religiose. “Dobbiamo essere modelli esemplari di quanto predichiamo, non solo presso le nostre comunità e a casa nostra – non basta più – ma nel mondo unificato e globalizzato. Noi che discendiamo da Abramo, padre nella fede delle genti, non possiamo avere a cuore soltanto ‘i nostri’ ma, sempre più uniti, dobbiamo rivolgerci all’intera comunità umana che abita la Terra”. Il Papa ha, infine, messo in guardia “da un materialismo pratico e da un consumismo paralizzante”. “Tra i motivi dell’oblio di quello che conta non si annoveri però la nostra incuria, lo scandalo di impegnarci in altro e non nell’annunciare il Dio che dà pace alla vita e la pace che dà vita agli uomini. Sosteniamoci in questo, diamo seguito al nostro incontro odierno, camminiamo insieme!”.