“L’uomo religioso, l’uomo di pace, si oppone anche alla corsa al riarmo, agli affari della guerra, al mercato della morte. Non asseconda ‘alleanze contro qualcuno’, ma vie d’incontro con tutti: senza cedere a relativismi o sincretismi di sorta, persegue una sola strada, quella della fraternità, del dialogo, della pace”. Lo ha detto Papa Francesco nel suo discorso alla chiusura del “Bahrain Forum for Dialogue East and West for Human Coexistence” ad Al-Fida’ Square presso il Sakhir Royal Palace. “Percorriamo, cari amici, questa via – è l’auspicio del Pontefice -: allarghiamo il cuore al fratello, avanziamo nel percorso di conoscenza reciproca. Stringiamo tra di noi legami più forti, senza doppiezze e senza paura, in nome del Creatore che ci ha posto insieme nel mondo quali custodi dei fratelli e delle sorelle. E, se diversi potenti trattano tra di loro per interessi, denaro e strategie di potere, dimostriamo che un’altra via d’incontro è possibile“.
Nelle parole del discorso del Papa, una consapevolezza: “La forza, le armi e il denaro non coloreranno mai di pace il futuro“. Quindi, l’invito a promuovere “iniziative concrete perché il cammino delle grandi religioni sia sempre più fattivo e costante, sia coscienza di pace per il mondo”. E l’appello, parlando a braccio, per “seri negoziati di pace in Ucraina”. “Troppe creature non trovano ancora abbastanza posto nelle agende dei potenti: poveri, nascituri, anziani, ammalati, migranti… – ha concluso il Papa -. Se noi, che crediamo nel Dio della misericordia, non prestiamo ascolto ai miseri e non diamo voce a chi non ha voce, chi lo farà? Stiamo dalla loro parte”.