Persone con disabilità: Pagano (Anmic e Fand), “l’inclusione è ormai una necessità imprescindibile, un tema globale trasversale”

“Oggi i disabili rappresentano il 15% della popolazione mondiale, sono circa un miliardo e, nel corso della loro vita, quasi tutti devono ancora affrontare – nei Paesi più avanzati come in quelli poveri – condizioni di difficoltà economiche e discriminazioni sociali e culturali. Ostacoli che ne limitano la piena partecipazione alla vita sociale. Il tema della mancata inclusione rimane dunque un tema globale e trasversale, che nel prossimo futuro necessiterà di politiche lungimiranti e incisive: l’inclusione è divenuta infatti una necessità imprescindibile, in un mondo che cambia, anche grazie ai mutamenti demografici che ci attendono”. Lo afferma Nazaro Pagano, presidente di Anmic e Fand, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità , che cade il 3 dicembre. “Il numero di persone con disabilità è in costante crescita a causa dell’invecchiamento della popolazione. Gli studi confermano che esiste una stretta correlazione tra invecchiamento e disabilità, soprattutto nei Paesi più poveri dove gli individui corrono maggiori rischi a causa di malattie croniche e patologie non adeguatamente curate”, aggiunge.
In questo contesto mondiale “la sfida di fondo, pertanto, rimane ovunque la stessa: includere, grazie alla realizzazione delle pari opportunità e alla promozione dei diritti, rimane oggi l’unica opzione possibile per il benessere di tutti. La diversità resta la condizione indispensabile per la democrazia e la crescita civile di qualsiasi Paese”.
E in Italia? “Nel quadro internazionale e soprattutto europeo, l’Italia risulta oggi fra i Paesi più avanzati, ha fatto significativi passi avanti, sia sotto il profilo legislativo sia culturale. Tuttavia, non possiamo non constatare come negli ultimi anni il cammino verso la piena inclusione e la lotta alle discriminazioni si sia via via rallentato: le recenti crisi economiche che si sono succedute, la pandemia, l’avvicendarsi di governi diversi e la conseguente difficoltà ad avviare politiche di lungo periodo sono tutti fattori che tardano l’adeguamento del nostro sistema di welfare e la fruibilità dei diritti dei cittadini disabili”.
Secondo Pagano, “la frammentazione e sovrapposizione negli anni degli interventi legislativi per le disabilità, la scarsità dei finanziamenti messi poi a disposizione, i lunghi tempi di attuazione, spesso ostacolano la realizzazione pratica e l’esigibilità dei provvedimenti legislativi già approvati. Pensiamo solo al lungo iter che attende ora l’attuazione e la futura ‘messa a terra’ della legge delega sulle disabilità”.
Ecco perché, soprattutto nella Giornata internazionale del 3 dicembre, “il ruolo delle Associazioni dei disabili diviene ancor più importante e decisivo: solo insieme potremo far sentire la nostra voce. Solo insieme i cittadini disabili (per nascita, incidente o malattia), o gli anziani non autosufficienti (che spesso divengono disabili per età) potranno riuscire a costruire un Paese migliore. Un Paese che sia davvero a misura di tutti, coniugando insieme coesione ed equità sociale”.

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