“Lo scambio di idee e l’incontro con giovani provenienti da diversi Paesi europei favorisce la formazione di un’autentica coscienza critica e mette in comune le esperienze. Democrazia e libertà – valori essenziali per tutti i popoli europei – hanno bisogno del sapere che le università alimentano. Non possono rinunciare al confronto delle idee e delle conoscenze che dalle università trae origine e trova impulso”. Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento al Politecnico federale di Zurigo nell’ambito della visita di Stato in Svizzera.
“Sin dall’inizio dello scorso Millennio, le Università – ha ricordato il Capo dello Stato – sono state alla base e alle fondamenta dell’Europa, offrendo un tessuto connettivo e favorendo una prima forma di integrazione nell’ambito di quella che veniva chiamata ‘respublica literaria’ che per secoli ha unito i migliori spiriti del continente. Nelle Università, infatti, si incontravano, discutevano e costruivano teorie, persone, docenti e studenti di ogni parte d’Europa, dibattendo spesso con margini più ampi di quelli previsti dagli stessi ordinamenti dell’epoca, e lo facevano in nome della libertà della cultura”. “Oggi, qui a Zurigo, una folta presenza di studenti, ricercatori e docenti italiani rispecchia la ricchezza della collaborazione scientifica e tecnologica fra la Svizzera e l’Italia, una delle dimensioni più rilevanti del nostro partenariato bilaterale”, ha proseguito Matterella rendendo omaggio ad “una collaborazione che si inserisce pienamente nel più ampio contesto europeo e contribuisce allo sviluppo economico e al progresso civile e sociale del nostro continente, grazie anche alla preziosa partecipazione delle università svizzere ai programmi europei nel settore della ricerca e della formazione, come Orizzonte Europa e Erasmus+; e mi auguro che possa tornare ad essere una partecipazione a pieno titolo”.