“Assistiamo con preoccupazione alla crescita, su larga scala, dell’indifferenza e del sospetto reciproco, al dilatarsi di rivalità e contrapposizioni che si speravano superate, a populismi, estremismi e imperialismi che mettono a repentaglio la sicurezza di tutti”. Lo ha denunciato il Papa, nel suo primo discorso in Bahrein, pronunciato ad Awali e rivolto alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico: “Nonostante il progresso e tante conquiste civili e scientifiche, la distanza culturale tra le varie parti del mondo aumenta, e alle benefiche opportunità di incontro si antepongono scellerati atteggiamenti di scontro”, ha stigmatizzato Francesco. “Pensiamo invece all’albero della vita e negli aridi deserti della convivenza umana distribuiamo l’acqua della fraternità”, l’invito controcorrente del Papa: ”non lasciamo evaporare la possibilità dell’incontro tra civiltà, religioni e culture, non permettiamo che secchino le radici dell’umano! Lavoriamo insieme, lavoriamo per l’insieme, per la speranza!”.