“Sono qui, nella terra dell’albero della vita, come seminatore di pace, per vivere giorni di incontro, per partecipare a un Forum di dialogo tra Oriente e Occidente per la pacifica convivenza umana”. Lo ha spiegato il Papa, che fin dal suo primo discorso in Bahrein ha ringraziato i suoi “compagni di viaggio, in modo speciale i rappresentanti religiosi”. “Questi giorni segnano una tappa preziosa nel percorso di amicizia intensificatosi negli ultimi anni con vari capi religiosi islamici”, ha assicurato Francesco: “un cammino fraterno che, sotto lo sguardo del Cielo, vuole favorire la pace in Terra”. Di qui l’apprezzamento del Pontefice “per le conferenze internazionali e per le opportunità d’incontro che questo Regno organizza e favorisce, mettendo specialmente a tema il rispetto, la tolleranza e la libertà religiosa”. “Sono temi essenziali, riconosciuti dalla Costituzione del Paese – ha sottolineato il Papa – la quale stabilisce che non vi deve essere alcuna discriminazione in base al sesso, alla provenienza, alla lingua, alla religione o al credo, che la libertà di coscienza è assoluta e che lo Stato tutela l’inviolabilità del culto”. Tutti impegni, per Francesco, “da tradurre costantemente in pratica, perché la libertà religiosa diventi piena e non si limiti alla libertà di culto; perché uguale dignità e pari opportunità siano concretamente riconosciute ad ogni gruppo e ad ogni persona; perché non vi siano discriminazioni e i diritti umani fondamentali non vengano violati, ma promossi”. “Penso anzitutto al diritto alla vita, alla necessità di garantirlo sempre, anche nei riguardi di chi viene punito, la cui esistenza non può essere eliminata”, il primo imperativo del Papa