“Le suore cattoliche e i loro alleati sono in prima linea nel movimento per dare forma a conversazioni globali sui bisogni delle nostre comunità più vulnerabili”. Lo ha detto suor Patricia Murray, segretaria esecutiva dell’Unione internazionale delle superiore generali (Uisg), questo pomeriggio a Roma, durante l’evento di presentazione della dichiarazione “Sisters for the Environment”, a cura dell’organizzazione che rappresenta 600mila religiose nel mondo. “Non vogliamo – dice – lasciare nessuno indietro, consapevoli che le comunità ai margini possano insegnarci la resilienza. È questa la nostra esperienza come sorelle nelle periferie. Sono loro che cambiano noi. La nostra vita e la vocazione ci invitano a essere profetiche, al fianco di chi tende a essere ignorato”. “Siamo olistiche – continua – nell’affrontare le tematiche ambientali. Siamo costruttori di ponti per unire le persone e attraversare i muri. Siamo concentrate sul ruolo di una umanità condivisa”. “In seguito alla lettera enciclica Laudato si’, il movimento cattolico per il sostegno ambientale ha acquisito sempre più forza”. Oggi “il futuro del nostro pianeta è in bilico, abbiamo quindi bisogno che tutte le persone di buona volontà collaborino. Questa dichiarazione riunisce lo spirito di collaborazione. L’essenza è basata sull’esperienza globale, su una azione pratica e di sostegno riunita intorno alla campagna ambientale della Uisg”.