“Chiediamo alla comunità globale dello sviluppo mondiale e della cooperazione internazionale di impegnarsi con le suore cattoliche nella soluzione, per garantire un futuro prospero per tutte le persone e per il nostro pianeta”. Lo ha detto suor Sheila Kinsey, coordinatrice dell’organizzazione Sowing hope for the planet, nel presentare a Roma la dichiarazione, a cura dell’Unione internazionale delle superiore generali (Uisg), dal titolo “Sisters for the environment: integrating voices from the margines”, in vista della Cop27 sul cambiamento climatico e della Cop15 sulla biodiversità. La dichiarazione si fonda su tre pilastri: integrare le risposte al cambiamento climatico e alla perdita della biodiversità, integrare la cura per le persone e del nostro pianeta, integrare la vulnerabilità dalle periferie. Per suor Kinsey, è necessario “riconoscere che le donne religiose si trovano in una posizione unica, hanno un ruolo sia per far emergere le voci dai margini sia per fare in modo che gli impegni globali vengano attuati a livello locale”. Un approccio integrale, secondo la religiosa, è fondamentale, “per fare la differenza e realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile”. “Auspichiamo – afferma – che la Cop27 sia una occasione per discutere le conseguenze in Africa. Le condizioni di povertà fanno sì che i popoli in Africa siano i più colpiti. Qualsiasi processo decisionale deve essere fatto nel rispetto di coloro che sono più colpiti. Gli obiettivi di sviluppo sostenibili l’anno prossimo si trovano a una tappa intermedia. Questa revisione di medio termine rappresenta una opportunità per le sfide ambientali”. “Il lavoro – conclude – va svolto a livello globale perché siamo a un punto di svolta per il cambiamento”.