(da Verona) “Tutti devono mettersi in gioco per provare ad invertire il trend della denatalità”. Lo ha affermato Adriano Bordignon, presidente del Forum delle associazioni familiari del Veneto, durante il panel “Natalità, la nuova questione sociale” svoltosi stamattina nell’ambito della terza giornata della XII edizione del Festival della Dottrina sociale in corso al Palaexpo Verona Fiere sul tema “Costruire la fiducia – La passione dell’incontro”.
“La questione della natalità è strutturale per il presente e futuro del Paese”, ha osservato, evidenziando la “prospettiva che si fa sempre più cupa giorno dopo giorno”. “Sembra che non prendiamo sul serio i segnali che gli amici studiosi ci mettono di fronte”, ha ammonito Bordignon, rilevando che “la questione demografica impatta sull’intero sistema Paese” ed è “frutto di una storia che non ha mai posto attenzione alla famiglia come titolare di diritti e doveri, di responsabilità nella comunità”. “Abbiamo disinvestito su sistema e funzionalità delle famiglie”, ha aggiunto, evidenziando che “ciò ha portato le famiglie a sentirsi abbandonate, a parare i colpi più che a guardare il futuro, sperare, progettare”. “L’elemento più plastico è il tasso di natalità che è andato crollando negli anni”, la sottolineatura di Bordignon, secondo cui per far fronte alla situazione “serve una risposta comune, dal livello nazionale a quelli regionale e comunale”. “Serve mettere risorse, ingegno, alleanze”, la proposta del presidente del Forum famiglie del Veneto: “Serve mettere insieme le migliori forze del Paese, non è più questione di demografi, statistici, professori, Chiese. È una questione che riguarda tutti quanti”. Bordignon ha ricordato gli effetti della denatalità: “Questo è il primo anno in Veneto nel quale sono calati gli iscritti alle scuole superiori” e “problemi si vedono anche nel mondo del lavoro” nella ricerca di personale. Viviamo un “passaggio delicato, non possiamo procrastinare e fare solo discorsi teorici e futuribili. Serve passare dall’analisi alla sintesi e all’operatività coraggiosa”. “Il futuro dell’Italia è nelle nostre mani. Vogliamo essere ricordati per quelli che hanno deciso di cambiare un trend, non per quelli che hanno assistito inermi ad una questione più grande di loro”.