(da Verona) “Purtroppo abbiamo dovuto constatare che, nonostante l’esistenza di un sistema multilaterale che nei decenni si è andato consolidando, siamo di fronte ad una guerra nel cuore dell’Europa che ha sconvolto tutti e che ci fa sentire impotenti per certi aspetti. Ma è in questi momenti che si deve continuare a mantenere aperti i canali di dialogo e vive le strutture del dialogo multilaterale”. Lo ha affermato Leonardo Bencini, rappresentante permanente italiano presso la Conferenza del disarmo dell’Onu, durante il panel “Diplomazia: l’arte di favorire l’incontro e creare le basi per la fiducia” svoltosi stamattina nell’ambito della terza giornata della XII edizione del Festival della Dottrina sociale in corso al Palaexpo Verona Fiere sul tema “Costruire la fiducia – La passione dell’incontro”.
Nel suo intervento, Bencini ha ricordato che sull’aggressione russa all’Ucraina c’è stata “la risposta molto compatta della comunità internazionale che, su altre questioni, è estremamente divisa”. “La guerra in Ucraina – ha aggiunto – ha condizionato i grandi negoziati internazionali e ha rimesso in discussione alcuni punti fermi, come il principio della non proliferazione nucleare o della deterrenza nucleare”. Il rappresentante permanente italiano presso la Conferenza del disarmo dell’Onu ha poi evidenziato che “se il 16 dicembre, a Ginevra, riusciremo a raggiungere un accordo su come rafforzare la convenzione per prevenire lo sviluppo e l’utilizzo delle armi biologiche sarà di per sé un successo” e “un rafforzamento del metodo multilaterale delle Nazioni Unite”. Si tratta di armi che “grazie al cielo non sono mai state usate ma ciò non toglie che lo possano essere”. Bencini ha poi rilevato che “il mondo soffre di diseguaglianze profonde che sono anche la causa di instabilità e insicurezza. La diplomazia dovrà affrontare la questione delle disuguaglianze a livello globale, è il grande tema del futuro che ci obbliga a riflessioni profonde. Occorrerà continuare ad intensificare ogni utilizzo degli strumenti multilaterali a nostra disposizione e degli strumenti di dialogo”.