La rete europea “Futuro del patrimonio religioso” (Fhr) ha iniziato la preparazione al Congresso che si terrà nell’aprile 2023 a Lund, in Svezia. L’appuntamento di Lund si “concentrerà sulla sostenibilità, una questione di massima rilevanza per il patrimonio culturale” e “un obiettivo prioritario nell’agenda politica e culturale dell’Unione europea”. La conferenza affronterà vari aspetti della sostenibilità raggruppati in quattro sotto-temi: sostenibilità economica, ecologica, sociale, culturale/spirituale. La questione sostenibilità non riguarda solo la specificità dei beni religiosi, ma è “una prospettiva interdisciplinare comune a molte materie del settore dei beni culturali”. Per questo, il programma, già imbastito, vede alternarsi per ciascuna giornata e focus tematico, gli interventi di fondo di Christer Gustafsson (docente di conservazione all’università di Uppsala), Shaul Bassi (Istituto di ricerca su patrimonio digitale e culturale, Ca’ Foscari di Venezia), Jakub Nowakowski (direttore del Galicia Jewish Museum in Polonia), Tharik Hussain (giornalista e scrittore specializzato in patrimonio islamico). A Lund verrà consegnato il premio al progetto o ente “innovatore del patrimonio religioso” dell’anno.
A cadenza biennale, i congressi sono eventi “di alto livello che riuniscono membri del mondo accademico, responsabili politici, professionisti del patrimonio e altri attori rilevanti”, spiegano dalla segreteria di Fhr, “per analizzare lo scenario attuale del patrimonio religioso in Europa, discutere gli ultimi sviluppi e alimentare un vivace dibattito sulle più urgenti problematiche”. La rete, nata nel 2011, ha oggi oltre 170 membri di oltre 35 Paesi.