Mondiali di calcio: Padri redentoristi, preghiera-denuncia per chi è morto costruendo gli stadi, per chi non è libero di amare in Qatar

“Quando le luci degli stadi si accenderanno in tutto il Qatar spazzato dalla sabbia, più di metà del mondo rivolgerà la propria attenzione al bel gioco”: inizia così una meditazione dedicata ai mondiali in corso dei Padri redentoristi dell’Asia e dell’Oceania. È una preghiera-denuncia, pubblicata sul sito dei religiosi e nella app “Bread4Today”, che offre brevi meditazioni quotidiane. Un video accompagna il testo. “Certamente il sole splenderà su tutti coloro che hanno scelto di incontrare altre culture della nostra famiglia umana con cuori fraterni e menti aperte”, continua la riflessione che invita, nel medesimo “spirito di solidarietà”, a “riconoscere l’oscurità che incombe su questo torneo”. Il riferimento è alla “forza lavoro immigrata a basso costo che ha lavorato per costruire queste piramidi moderne”. Citando Papa Francesco, si invita a pregare “per un’economia la cui attività sia al servizio dell’essere umano, non solo di pochi, ma di tutti, specialmente dei poveri”. Ma si invita a pregare anche per tutti coloro che in Qatar e nel mondo “non sono liberi di amare chi amano per paura di essere arrestati o di subire attacchi violenti”. Un pensiero va anche “alla nostra casa comune”, affinché “possiamo proteggere il creato di fronte a progetti infrastrutturali innecessari”. Una comunità di preghiera sostenga “coloro che hanno sofferto per portarci la Coppa del Mondo Fifa di quest’anno. Amen”. Il video contiene i numeri: 200 nepalesi morti in Qatar per cause legate al caldo, 6500 i lavoratori di India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka morti tra il 2010 e il 2021. Nella consapevolezza che in numeri precisi della strage di lavoratori morti “non si sapranno mai”.

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