“La fase di sperimentazione è finita. I corridoi umanitari possono essere una proposta italiana a tutta l’Europa per evitare le morti in mare e i trafficanti di esseri umani”. Lo ha detto al Sir Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, che stamattina ha accolto 152 profughi afgani, venuti dal Pakistan con i corridoi umanitari, grazie a un protocollo con lo Stato italiano e la collaborazione dell’ambasciata d’Italia a Islamabad. A dare il benvenuto ai rifugiati anche mons. Giuseppe Baturi, Segretario generale della Cei, Libero Ciuffreda, membro del Consiglio della Fcei e Filippo Miraglia, responsabile nazionale immigrazione di Arci. “I corridoi umanitari – ha aggiunto – hanno dimostrato con grande chiarezza che accoglienza e integrazione si possono coniugare perché le persone giunte finora in Italia sono tutte perfettamente integrate. Ne abbiamo bisogno, ne ha bisogno la nostra economia, le nostre famiglie, quindi chiediamo all’Europa di strutturare questo sistema per allargarne i numeri e le motivazioni”. Complessivamente, con questo sistema, grazie a una rete di accoglienza diffusa, sono giunti in Europa oltre 5.300 rifugiati, ai quali si aggiungono oltre 1800 cittadini ucraini, accolti dalla Comunità di Sant’Egidio in diversi Paesi europei. Nei prossimi giorni sono previsti altri arrivi a Roma dal Libano e dalla Libia.