Sanità: Simg, da domani a Firenze il 39° congresso dei medici di famiglia. Covid, influenza, pazienti cronici le priorità

Al via domani la fase in presenza del 39° Congresso nazionale della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg), che si terrà a Firenze fino al 26 novembre, dopo i primi giorni di sessioni online, che proseguiranno fino al 31 dicembre. Attesi oltre mille medici di famiglia provenienti da tutta Italia. Temi scientifici e politica sanitaria al centro dell’attenzione, con particolare riferimento alla formazione professionale.
Dopo due anni e mezzo di pandemia è giunto il momento di bilanci e di proporre un nuovo modello di medicina del territorio. Il Decreto ministeriale 77 determina una ristrutturazione organizzativa e una ridefinizione di ruoli e compiti, che dovrà essere declinata soprattutto all’interno dei nuovi distretti e delle Case di comunità. L’assegnazione di fondi del Pnrr, le diverse impostazioni che verranno proposte e attuate dalle regioni, i diversi modelli organizzativi legati ai fondi disponibili e a diversità territoriali andranno a riconfigurare nuovi modelli organizzativi di cure primarie. “Occorre costruire una nuova e moderna medicina generale – Claudio Cricelli, presidente Simg –. Attualmente c’è ancora molto da fare. La nostra proposta è di convogliare una maggiore quantità di servizi nella medicina del territorio, negli ‘spoke’ periferici, piuttosto che negli ‘hub’ centrali. I cittadini, veri fruitori del Ssn, hanno bisogno di servizi, prestazioni e interventi di prossimità, vicini a casa, dove, sempre più vecchi e fragili, hanno necessità che tali servizi siano erogati. Altro elemento essenziale è la digitalizzazione, intesa come strumento che semplifichi i processi”.
L’impegno della Simg per la formazione del nuovo medico di famiglia si è arricchito di nuovi strumenti quali la certificazione delle competenze e la simulazione ad fedeltà, che trova nel SimgLab una struttura di riferimento. “I simulatori evolvono e diventano sempre più pratici e facili da utilizzare. Stiamo pensando di farne un uso intensivo, al fine di apprenderne le tecniche dalle basi della medicina fino ai livelli più avanzati”, osserva ancora Cricelli. Di qui l’idea fi fare del SimgLab “una struttura permanente all’interno della nostra sede, come un laboratorio continuo di apprendimento”.

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