(Strasburgo) Fenomeno migratorio e violenza sulle donne: sono due dei temi che tengono banco oggi nei dibattiti al Parlamento europeo. Sul primo argomento si è svolto un dibattito in emiciclo a Strasburgo sulla situazione migratoria nel Mediterraneo. A questo riguardo la commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johansson, ha affermato che la migrazione “non è una minaccia, ma va gestita lavorando insieme per garantire che le persone arrivino legalmente in Europa e possano essere accolte”. Dal canto suo il vicepresidente della Commissione europea, Margaritis Schinas, ha osservato “serve un approccio coordinato: il salvataggio delle vite che si trovano in mare è un obbligo degli Stati membri e non possiamo tardare nel trovare una soluzione condivisa”. Per Schinas il Patto su migrazione e asilo “migliorerà la capacità dei nostri Stati di gestire la migrazione mediante un sistema basato sul diritto dell’Unione europea e sul metodo comunitario”.
I ministri degli Interni dei 27 si incontreranno venerdì a Bruxelles per discutere dei possibili sviluppi sul dossier del nuovo Patto su immigrazione asilo. La proposta della Commissione Ue risale al 2020, ma è bloccata perché manca l’accordo tra i Paesi membri.
Sul tema della violenza di genere si è svolto un serrato dibattito, nel quale molti eurodeputati hanno denunciato il problema, chiedendo misure severe verso chi si macchia del reato di violenza verso le donne. Durante gli interventi sono emerse anche sottolineature differenti e vari interventi hanno sottolineato che sei paesi Ue non hanno ancora ratificato la Convenzione di Istanbul mentre per alcuni deputati occorre garantire ovunque in Europa e nel mondo (vari i cenni agli Stati Uniti) il “diritto all’aborto” alle donne vittime di violenza.