“Non c’è niente da ridere”: comincia così un comunicato dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Emcdda) a commento di un rapporto che mostra un aumento dell’uso ricreativo del protossido di azoto. L’aumento della fornitura e dell’uso ricreativo del protossido di azoto (il cosiddetto “gas esilarante”) è infatti al centro di un nuovo rapporto pubblicato oggi dall’agenzia che ha sede a Lisbona. La pubblicazione, intitolata “Uso ricreativo del protossido di azoto: una crescente preoccupazione per l’Europa”, sottolinea “i rischi e i danni associati alla droga, che ora è ampiamente disponibile, economica e popolare tra alcuni giovani”. Il protossido di azoto “ha una varietà di usi medici, industriali, commerciali e scientifici legittimi (ad esempio come additivo alimentare o anestetico in medicina). Da oltre 200 anni viene utilizzato anche per i suoi effetti psicoattivi, tra cui sensazioni di euforia, rilassamento e distacco. Nell’ultimo decennio, c’è stato un grande aumento del suo uso ricreativo in molte regioni del mondo. In alcuni Paesi europei sono state sollevate preoccupazioni particolari dal 2017-18, quando il farmaco è diventato più ampiamente disponibile e in quantità maggiori”. “La crescente popolarità del protossido di azoto potrebbe essere spiegata in una certa misura dalla sua facile disponibilità, dal prezzo basso, dagli effetti di breve durata e da una percezione generale da parte dei consumatori come una droga relativamente sicura”, afferma il rapporto. L’analisi esamina la situazione attuale, i rischi e le risposte all’uso ricreativo del gas in Europa e ne passa in rassegna la chimica, la farmacologia e la tossicologia. Nella relazione vengono inoltre presentati sette studi di casi da: Danimarca, Irlanda, Francia, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito.