“Sapere che qualcuno è attento alla difesa della mia e nostra vita, che difende la persona e farà di tutto – davvero di tutto – per proteggere quell’unica persona che è la nostra casa comune, permette di guardare con speranza il futuro”. Ne è convinto il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, che nell’omelia della Messa celebrata oggi, a Roma, nella basilica di Santa Sabina, per la festa di Maria Virgo Fidelis, protettrice dell’Arma dei Carabinieri, ha affermato: “È un momento di grande difficoltà, di scelte che richiedono fedeltà e efficacia, prudenza, spirito di sacrificio e senso del dovere, non lusinghe ma impegni, non promesse ma progetti, non rassicurazioni estemporanee ma protezione, non paura ma certezze, non lamenti ma impegni, non egoismo ma amore per ciò che è comune e che aiuta me solo se aiuta gli altri”. “Le conseguenze della pandemia, l’incendio inaccettabile, disumano e pericoloso della guerra, gettano la loro ombra di morte sulla nostra vita e polarizzano gli animi”, la fotografia dell’attualità: “Il vero combattimento – ha ricordato Zuppi – è sempre contro il male, subdolo, instancabile, mai sconfitto, che sa approfittare delle debolezze e che isola in destini individuali, che divide la comunità di destino cancellando la consapevolezza di essere tutti sulla stessa barca, su questa piccola e sperduta astronave che è la terra. E la volontà del Padre è che nemmeno un capello di nostro capo vada perduto, cioè essere antagonisti in maniera irriducibile al male, ai suoi progetti, a interessi che si organizzano nelle mafie che piegano le cose di tutti a interessi di pochi ma con la complicità di tanti”. “La fedeltà – ha concluso il cardinale – diventa servizio alla cittadinanza responsabile e consapevole, incoraggia scelte finalmente lungimiranti, libere dal ricatto dell’immediato perché guarda e prepara il futuro, ad iniziare dall’Europa come anche le tante missioni di pace che vi vedono coinvolti”.