Sabato scorso, “abusivamente, alcuni agenti dell’Istituto nazionale delle migrazioni (Inm) e della Polizia di Stato del Chiapas sono entrati nella parrocchia di Santo Domingo de Guzmán a Escuintla (Chiapas), per privare della loro libertà migranti ospitati all’interno della struttura; nel mezzo di quanto accaduto, è stata ferita una incinta, di nazionalità colombiana”. La denuncia, attraverso un comunicato stampa è della Pastorale della Mobilità umana della Conferenza episcopale messicana, che segnala, inoltre, “un uso eccessivo della forza da parte dei dipendenti pubblici”.
L’organismo ecclesiale chiede all’Istituto nazionale delle migrazioni e alla Polizia di Stato del Chiapas di “astenersi dal compiere qualsiasi atto di molestia e disturbo alle attività umanitarie svolte dalla diocesi di Tapachula a favore dei migranti; di indagare, tramite l’Organismo di controllo interno, sull’operato dei dipendenti pubblici coinvolti negli eventi, per eseguire le rispettive sanzioni”.
Alla Commissione nazionale per i Diritti umani (Cndh) viene raccomandato di “svolgere un’indagine, secondo gli standard nazionali e internazionali sui diritti umani”, con l’obiettivo di dare indicazioni alle Istituzioni coinvolte, di riparare le vittime e garantire la non ripetizione di quanto accaduto.