“L’incedente avvenuto in Polonia per alcune ore ci hanno fatto pensare che sarebbe potuta scoppiare la guerra tra Russia e Nato. L’allarme è poi rientrato, ma è una lezione che dovremo tenere a mente: se abbiamo avuto così paura dovremmo tener presente che questo è uno scenario che può riprodursi innescando uno scontro più ampio che si allarga ad altri Paesi europei”. Così Fulvio Scaglione, per anni corrispondente da Mosca, commenta gli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina.
Quanto successo qualche giorno fa, secondo il giornalista, “dovrebbe spingere la grande politica a fare di tutto perché cessino le ostilità e purtroppo questo non avviene”. Per Scaglione “la condizione fondamentale è che gli Stati Uniti e l’Europa al traino facciano pressioni sull’Ucraina e la Cina faccia altrettanto con la Russia”. “Nessuno pensava che questa guerra durasse così a lungo producendo una tragedia di queste dimensioni”, osserva, aggiungendo che “non c’è nessun segnale che le cose possano finire con una chiara vittoria sul campo di guerra”. “E la prospettiva è che questa situazione vada avanti chissà quanto”, e se non si chiude entro breve, “passato l’inverno riprenderebbero i combattimenti”. In piena Europa “rischia di crescere una metastasi che si allarga fino a quanto non sappiamo” anche perché “finora quasi tutte le previsioni si sono rivelate sbagliate” compreso “il collasso della Russia per via delle sanzioni”. “Sanzioni – spiega – che non hanno prodotto l’effetto per cui sono state varate, che è quello di far cambiare politica o di far cambiare regime. Finora le sanzioni hanno fallito, come peraltro è quasi sempre successo nella storia del mondo contemporaneo”.