“Da cristiani siamo particolarmente inorriditi dalla guerra. Crediamo che il rispetto e la comprensione reciproci siano ciò che può promuovere la pace”: lo scrivono i vescovi ungheresi nella loro lettera diffusa in occasione della festa di santa Elisabetta d’Ungheria 2022 che si celebra il 17 novembre di ogni anno. I vescovi ricordano i bisogni provocati dalla guerra nella vicina Ucraina e l’impegno della Caritas Hungarica costantemente presente al confine ucraino-ungherese, a sostegno anche della Transcarpazia e delle zone di guerra. “Gli operatori di Caritas Hungarica forniscono un’assistenza complessa a chi desidera stabilirsi nel nostro Paese: oltre a un’assistenza rapida, forniscono supporto per affitti, questioni legali o consigli per trovare lavoro e scuola, ma la cosa più importante è che si rivolgano ai bisognosi con presenza personale, umana e con amore di Cristo”. Dai vescovi anche l’invito a guardare anche all’interno dell’Ungheria dove si registra “un drastico aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari. Sperimentiamo nella nostra vita quotidiana che l’aumento dei costi rappresenta una grave difficoltà per molte famiglie, comunità, scuole e imprese. Seguendo l’esempio di Santa Elisabetta, incoraggiamo tutti a essere strumenti utili nelle mani di Dio nei tempi difficili che ci attendono, a notare coloro che ci circondano che hanno bisogno di aiuto e a partecipare alla pratica dell’amore simile a Cristo al meglio delle nostre capacità”. Da qui l’appello: “Chiediamo con fiducia ai nostri fedeli di aiutare il servizio caritativo e sociale della nostra Chiesa con le loro donazioni domenica 20 novembre, che dimostra l’amore provvidenziale e misericordioso di Dio”.