“Il mondo sta affrontando una grande sfida. Conflitti estenuanti, estremismo settario e nazionale, caos e corruzione influenzano la vita quotidiana delle persone a livello di sicurezza, economico, sociale e religioso. Piccole guerre possono trasformarsi in grandi guerre. Il mondo ha bisogno di un ruolo di mediazione per le soluzioni e per prevenire l’aggravamento”. È quanto scrive il card. Louis Raphael Sako, patriarca caldeo di Baghdad, in un messaggio diffuso in questi giorni e frutto di alcune riflessioni maturate dopo il viaggio del Papa in Bahrein, al quale il porporato ha partecipato insieme ad altri patriarchi delle Chiese orientali. “Siamo tutti responsabili di ciò che sta vivendo il nostro pianeta e il nostro Paese. Dio ci riterrà responsabili. Non ci chiederà se sei un musulmano sciita o sunnita, un cristiano cattolico o ortodosso, ci chiederà della nostra preoccupazione reciproca, di ciò che abbiamo fatto ai nostri fratelli e sorelle. Ci riterrà responsabili del nostro amore e del nostro servizio. Queste doti morali da sole stabiliscono la pace e la sicurezza, e sono il bagliore della vita e il cammino verso l’eternità”. Per Mar Sako “la responsabilità dei politici è prendersi cura di questa Casa, fornire sicurezza, protezione e servizi ai cittadini per vivere in libertà e dignità e garantire loro pieni diritti di cittadinanza, rispettare il denaro pubblico e cooperare con tutti attraverso il dialogo e i canali diplomatici per risolvere la crisi e non attraverso le armi”. Ai leader religiosi il patriarca ricorda che “la religione preserva i valori e non controlla la politica. È inaccettabile che i chierici si trasformino in politici e uomini d’affari. Portano un messaggio divino per seminare lo spirito di amore, fratellanza e cooperazione nei cuori delle persone, non odio, divisione e lotta. È irragionevole oggi l’interpretazione estremista dei testi. Devono insegnare alle persone le buone maniere e la morale pubblica, l’accettazione della differenza e il rispetto per la diversità, come ha ripetuto Papa Francesco durante la sua visita in Iraq nel 2021 e in Bahrain nel 2022. Sottolineo ancora l’importanza di sunniti e sciiti nella regione per dialogare e riconciliarsi per il bene del paese e del popolo. La religione è importante perché è il vero deterrente al male e all’ingiustizia”.