“Raddoppiare gli sforzi per proteggere e sostenere i bambini che stanno soffrendo a causa della brutale guerra della Russia in Ucraina”: questo chiede, agli Stati membri, il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, come attenzione particolare in vista della Giornata mondiale dell’infanzia (20 novembre). Nel suo messaggio, il commissario parla di “continue segnalazioni” provenienti dall’Ucraina di “bambini uccisi, feriti, resi orfani e traumatizzati da attacchi indiscriminati o mirati ai civili”, di bambini “costretti con le loro famiglie a rifugiarsi in freddi scantinati, senza accesso ai loro bisogni più elementari”, di milioni di bambini sfollati o separati dai loro cari. Tutte queste piccole vittime della guerra diventino “la massima priorità” degli Stati europei: occorre intensificare l’assistenza umanitaria in Ucraina e il sostegno a tutti coloro per i quali è “troppo presto per tornare a casa sani e salvi”, ma anche prestare attenzione ai trasferimenti forzati di bambini ucraini in Russia, “un nuovo e particolarmente spaventoso effetto della guerra sui bambini”. Grazie a una modifica legislativa che facilita la concessione della cittadinanza russa ai bambini ucraini, questi vengono addirittura adottati in Russia. E ammonisce: “I bambini separati dai genitori durante un’emergenza umanitaria non possono essere considerati orfani e non sono disponibili per l’adozione”. Così come sono proibiti dai trattati internazionali i trasferimenti forzati. Tutte queste violazioni sono “crimini di guerra e crimini contro l’umanità”.