Una “buona notizia” per chi è impegnato in prima linea nella lotta alle dipendenze, mettendo sempre al centro la persona. Così Luciano Squillaci, presidente della Fict, definisce la delega alle politiche antidroga al sottosegretario Alfredo Mantovano. “Con soddisfazione – dichiara Squillaci – abbiamo appreso dal viceministro Maria Teresa Bellucci della ufficialità della delega alle politiche antidroga al sottosegretario Alfredo Mantovano, che conosciamo e stimiamo. È un segnale importante che, a poco più di un mese dall’insediamento del Governo, sia stata assegnata una delega specifica alle dipendenze, così come ci sembra positivo il fatto che il viceministro si sia già incontrata con il sottosegretario per una integrazione socio sanitaria che oramai non può più attendere”.
“Le nostre comunità – continua il presidente della Fict -, dal Nord al Sud, stanno vivendo enormi difficoltà per fronteggiare il rincaro delle bollette del gas e della luce ed attendiamo con impazienza i decreti attuativi per le misure del Decreto Aiuti ter, specifiche per il Terzo Settore. Abbiamo bisogno di una politica nazionale che costruisca una concreta interlocuzione con il nostro mondo che viene troppo spesso dimenticato, che una volta per tutte entri in connessione con quelle che sono le reali criticità presenti sui nostri territori”.
“Alla vigilia delle elezioni del 25 settembre abbiamo mandato a tutti i politici un documento della Fict, ribadendo quelle che sono le difficoltà delle comunità e chiedendo in particolare di rimettere al centro del dibattito la persona e non la sostanza, perché finora al centro c’è sempre stata la sostanza”, aggiunge Squillaci, secondo il quale “è ormai imprescindibile mettere al vertice di tutti gli interessi l’uomo e fare un ragionamento concreto sulla questione delle dipendenze e dei giovani senza cedere al facile compromesso della ‘normalizzazione’ dell’uso di sostanze. Sappiamo che sempre più giovani approdano all’uso di crack che provoca danni irreversibili. Una dose si trova anche a 5 euro!
E, in questo, i servizi del privato sociale accreditato possono avere un ruolo culturale, sociale ed educativo determinante, un riferimento sul territorio che promuove salute”.