Chiesa e salute mentale: il 3 dicembre VI convegno nazionale “Verso la civiltà dell’amore. Il peso psicologico della guerra” presso l’Università Lateranense

Dal 2020 ad oggi la pandemia da Coronavirus e tutto ciò che ha comportato ha lasciato segni visibili nella nostra psiche, rendendoci più vulnerabili e fragili. E, proprio quando pensavamo di poter tirare un sospiro di sollievo, è scoppiato un aspettato conflitto bellico. Perché la guerra in Ucraina ci coinvolge in modo così determinante pur essendo per ora solo spettatori? Perché le ripercussioni psicologiche sono così potenti anche per noi? Ansia, paura, agitazione, depressione e psicosi possono essere solo alcune delle condizioni che la guerra in Ucraina rischia di incrementare. Di questo ed altro si parlerà alla sesta edizione del Convegno “Chiesa italiana e salute mentale” dal titolo “Verso la civiltà dell’amore. Il peso psicologico della guerra” in programma sabato 3 dicembre a Roma, presso la Pontificia Università Lateranense (ore 9 – 14)  per iniziativa del Tavolo sulla salute mentale costituito presso l’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei. Durante l’incontro, si legge nella presentazione, “il peso psicologico della guerra e il bisogno di pace vengono declinate secondo quattro dimensioni e affrontate secondo una prospettiva psicologica e psichiatrica. L’ultima parte del convegno sarà dedicata ad un’attenta riflessione sul benessere psicologico in relazione ai temi affrontati, utilizzando come metafora la frase di San Paolo VI ‘Verso la civiltà dell’amore'”. Interverranno gli psichiatri Benedetto Farina, Maurizio Pompili, Tonino Cantelmi, Stefano Vicari, Cinzia Niolu, Alberto Siracusano, Daniele La Barbera, Giovanni Battista Tura, oltre alla psicoterapeuta Beatrice Toro e a don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei.

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