Nella serata di sabato 19 novembre, a Leuca nella Basilica Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae, mons. Vito Angiuli, vescovo della diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, presiederà la sessione di apertura dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità del Servo di Dio, card. Gilberto Agustoni, prefetto emerito del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.
Come riportato da mons. Sabino Amedeo Lattanzio, Postulatore della Causa: “Questo evento di grazia sicuramente tornerà a vantaggio della Chiesa tutta che il Servo di Dio ha servito con instancabile impegno e amore nei vari Dicasteri Vaticani sin dal 1950; delle Suore dell’Istituto ‘Figlie di Santa Maria di Leuca’ che lo hanno avuto accanto alla Madre Fondatrice Elisa Martinez come guida e sostegno, tanto da essere riconosciuto ‘Garante’ del carisma della loro Famiglia Religiosa; della Chiesa locale di Lugano che lo ha generato alla fede e della Comunità diocesana di Ugento-Santa Maria di Leuca, culla del citato Istituto delle Figlie di Santa Maria di Leuca”.
Il cardinale Agustoni è nato nel 1922 a Schaffhausen, nella Svizzera orientale. Trasferitosi con la famiglia nel Ticino, all’età di 12 anni entrò nel Seminario di Lugano. Ordinato sacerdote nel 1946 si dedicò in diocesi alla formazione dei giovani di diverse associazioni cattoliche. Nel 1950 fu richiesto a Roma a servizio della Santa Sede. Ha svolto il suo lavoro in svariati e molteplici incarichi di fiducia di vari Dicasteri Romani, conquistandosi la fiducia dei diversi Pontefici, a cominciare da Pio XII. San Giovanni Paolo II nel 1987 lo consacrò vescovo, nel 1994 lo creò cardinale e nello stesso anno lo nominò Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Nei suoi lunghi anni di permanenza romana – dal 1950 fino alla sua morte avvenuta il 13 gennaio 2017- il cardinale Agustoni è vissuto presso le Suore Figlie di Santa Maria di Leuca, accolto dalla fondatrice, la venerabile Elisa Martinez, divenendo “un unicum” con questa famiglia religiosa che ha considerato la sua “Famiglia parrocchiale”. Qui, infatti, ha esercitato il suo ministero di pastore e di padre, per questo, unitamente alla Madre Fondatrice, le suore lo considerano “garante” del loro carisma.