Domani, 18 novembre, sarà la Giornata europea per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, scandita dal motto “Fare le cose per bene: garantire una giustizia a misura di bambino attraverso le strutture Barnahus in Europa”. La Barnahas (“una casa per i bambini”) nata in Islanda nel 1998, è un ambiente adatto alle piccole vittime, che sotto lo stesso tetto hanno a disposizione servizi per loro e le loro famiglie messi in campo da diversi organi (giudiziario, sociale, sanitario). Le Barnhaus sono diventate “il modello europeo di risposta multidisciplinare e inter-agenzia a misura di bambino per gli abusi sessuali su minori”, spiega una nota del Consiglio. È un metodo di cura “gentile, coordinata” che aiuta i piccoli a non essere spaventati, intimiditi o nuovamente vittime, ha spiegato il segretario generale del Consiglio d’Europa Marija Pejčinović Burić, in un evento di alto livello a Strasburgo ieri, sulla replicazione delle Barnahus. Questo modello, sempre Burić, “continuerà ad avere la priorità” anche nella strategia di Roma per i diritti dell’infanzia 2022-2027, lanciata nell’aprile scorso. Di “motivo d’orgoglio per l’Islanda” ha parlato il ministro degli esteri Þórdís Kolbrún Reykfjörð Gylfadóttir, ora che l’Islanda presiede il comitato dei ministri del Consiglio d’Europa: “Ogni bambino ha il diritto di crescere fino all’età adulta in salute, sicurezza, pace e dignità, ed è imperativo per tutti gli Stati salvaguardarne i diritti. Per questo l’Islanda ha fatto dei diritti dei bambini e dei giovani una priorità della sua Presidenza”.