L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha accolto, ieri, nella sua sede romana il ministro dell’Università e della Ricerca (Mur), Anna Maria Bernini in visita per la prima volta all’Ente. Ricevuta dal presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni, e dal direttore generale, Jair Lorenco, ha visitato la Sala di monitoraggio di Roma e, in collegamento con le Sale di sorveglianza dell’Osservatorio vesuviano di Napoli e dell’Osservatorio etneo di Catania, ha seguito in diretta le continue attività che l’Istituto svolge per il monitoraggio e la sorveglianza sismica, vulcanica e di allerta tsunami su tutto il territorio nazionale e parte del Mediterraneo.
Apprezzamento e riconoscenza sono stati espressi dal ministro per le attività dell’Istituto che, principale ente di ricerca italiano per lo studio delle geoscienze, con il suo impegno rappresenta un’eccellenza del mondo scientifico a livello internazionale.
“È stato un vero piacere ricevere la visita del ministro – ha dichiarato il presidente dell’Ingv –. È stata un’occasione per illustrare lo straordinario lavoro della comunità scientifica dell’Ingv e l’importanza dello studio della Terra tramite i sistemi di monitoraggio e sorveglianza, particolarmente in un’Italia fortemente esposta ai rischi naturali. L’Istituto, articolato nei tre Dipartimenti scientifici, Ambiente, Terremoti e Vulcani, è presente su tutto il territorio italiano con 10 sezioni a cui si aggiungono altre 20 sedi. L’Ingv è una sentinella attenta al respiro della Terra e ai suoi eventi naturali estremi: dobbiamo capire ancora molto della dinamica dei terremoti e delle eruzioni per scoprirne i meccanismi che li regolano per saperci difendere al meglio, ma anche proteggere l’ambiente e reperire risorse energetiche sostenibili. Svelare come funziona il pianeta per capire il presente e progettare il futuro”, ha aggiunto il presidente Doglioni.
“La visita del ministro Anna Maria Bernini è un incoraggiamento per continuare a svolgere al meglio il nostro compito di ricerca e di sorveglianza; l’Istituto è proiettato verso una progettualità scientifica sempre più di frontiera nello studio della struttura e della dinamica della Terra, della prevenzione e mitigazione dei rischi naturali, al servizio della comunità e della cultura”, conclude il direttore generale Lorenco.