“Si continua a parlare di Pnnr, di bandi, di progetti ma la verità è che il Pnnr continua ad essere un piano misterioso: siti istituzionali incompleti, dati che non coincidono o che risalgono all’anno scorso. Insomma, il monitoraggio dei progetti finanziati rimane un miraggio o meglio una missione impossibile. Solo 18 su 109 capoluoghi di provincia (il 16,5%) hanno un’area dedicata al tema sulla homepage del loro sito. Il Pnrr in questo modo non rispetta le normative nazionali ed europee che invece prevedono accessibilità e coprogettazione”. La denuncia arriva da Libera che evidenzia come i portali ufficiali non riescono a garantire la trasparenza promessa. Con due conseguenze immediate: la prima è la difficoltà per cittadini e cittadine di comprendere come progetti e riforme potranno impattare sulla loro vita; la seconda è il rischio che interessi privati anziché pubblici orientino l’utilizzo del più grande piano di investimenti previsto per il nostro paese dopo il piano Marshall del secondo dopoguerra, in totale 235 miliardi di euro.
Secondo i primi dati del monitoraggio Common, la prima indagine partecipata svolta sull’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) realizzata da Libera, Gruppo Abele e la rivista lavialibera “esce fuori un quadro paradossale”.
Il monitoraggio ha mappato le informazioni relative al Pnrr verificando i dati disponibili sui cinque portali dedicati (Italia Domani, ReGis, OpenCup, il portale dei contratti pubblici di Anac e OpenPnrr, che è l’unico a natura civica), il sito dei Comuni e i media locali. “Nel dettaglio – sostiene Libera – Italia Domani, il portale creato dallo Stato per informare sul Pnrr, rende disponibili dati sulla localizzazione dei progetti (5.246 quelli mappati) solo fino al 31 dicembre 2021. OpenCup, sulla carta il luogo in cui dovrebbero essere accessibili tutti i progetti pubblici, non contiene gli stessi dati di Italia Domani: ne compaiono solo 4.299. Nemmeno il portale dei contratti pubblici dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) è d’aiuto. Il portale al momento non contiene alcun dataset specifico per il Pnrr: una breve ricerca nell’area dedicata dà come risultato ‘zero’. Indicando invece Pnrr nell’oggetto dell’appalto, compaiono 8.480 procedure afferenti a 3.540 stazioni appaltanti. Dati troppo grandi per capirci qualcosa e l’impossibilità di rispondere alla domanda sui progetti del Pnrr nel proprio territorio. Come se non bastasse, il processo di rafforzamento del sito per la creazione di dati specifici non indica una data di inizio e di fine e avere le cifre in ritardo permette solo un monitoraggio in itinere”.