“Senza un’azione immediata per il clima si aggravano i conflitti e aumentano le migrazioni forzate”. È la denuncia del coordinatore speciale delle Nazioni Unite per lo sviluppo del Sahel e dell’Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati: “Senza investimenti urgenti nella mitigazione e nell’adattamento ai cambiamenti climatici – viene precisato -, i Paesi del Sahel rischiano decenni di conflitti armati ed esodi esacerbati dall’aumento delle temperature, dalla scarsità di risorse e dall’insicurezza alimentare”. Secondo un rapporto pubblicato oggi, “Moving from reaction to action: anticipating vulnerability hotspots in the Sahel”, se non controllata, “l’emergenza climatica metterà ulteriormente a rischio le comunità saheliane, in quanto inondazioni, siccità e ondate di calore devastanti comprometteranno l’accesso all’acqua, al cibo e ai mezzi di sussistenza e amplificheranno il rischio di conflitti. In ultima analisi, ciò costringerà un numero crescente di persone a fuggire dalle proprie case”. Il rapporto prende in esame i 10 Paesi interessati dalla Strategia integrata delle Nazioni Unite per il Sahel e dal relativo Piano di sostegno in Africa occidentale e centrale: Burkina Faso, Camerun, Ciad, Gambia, Guinea, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria e Senegal. Anche con politiche ambiziose di mitigazione del clima, si prevede che le temperature nel Sahel aumenteranno di 2,5°C entro il 2080. Se l’azione urgente viene ulteriormente ritardata, potrebbero aumentare di 4,3°C. Nonostante le tendenze negative, il Sahel è dotato di abbondanti risorse naturali. La regione si trova su una delle più grandi falde acquifere dell’Africa e ha un immenso potenziale per le energie rinnovabili, compresa un’abbondante capacità di energia solare, e una popolazione giovane e dinamica, infatti circa il 64% dei saheliani ha meno di 25 anni. “Se si intraprendono subito azioni coraggiose di mitigazione e adattamento al clima per sostenere i Paesi e le comunità saheliane e si dà priorità alla collaborazione tra i pilastri umanitario, dello sviluppo e della costruzione della pace, c’è un grande potenziale per cambiare la traiettoria della regione”, viene detto.