Germania: visita ad limina. Card. Woelki (Colonia), “la vita di sant’Alberto Magno ci mostra come guardare il mondo oggi, alla luce della verità di Dio”

Nel secondo giorno della loro visita “ad limina Apostolorum”, i vescovi tedeschi hanno celebrato oggi l’Eucaristia nella basilica patriarcale di Santa Maria Maggiore. L’arcivescovo di Colonia, il cardinale Rainer Maria Woelki, ha tenuto l’omelia, incentrata sulla memoria di sant’Alberto Magno e alla sua figura di riformatore, scienziato e studioso poliedrico, teologo e confessore, innamorato dell’Eucaristia: “sant’Alberto è un uomo di scienza e di fede davanti a noi, che ci mostra attraverso la sua vita, il suo insegnamento e la sua fede come anche noi possiamo vedere il mondo oggi, alla luce della verità di Dio”. Woelki ha evidenziato come il santo incarni “un ideale che è ancora attuale. Ad esempio, la sua grande conoscenza non lo ha privato dell’apertura della mente all’intera realtà. Ha competenze in una vasta gamma di settori: medicina, astronomia, biologia, geologia, matematica, filosofia, teologia, sì, forse anche in diritto. Tuttavia, non è un ‘sapientone’. Al contrario, seppe sintetizzare quasi tutta l’erudizione umana dell’epoca. Per la grande ammirazione che lo circondava, in seguito fu chiamato ‘Doctor universalis’ e fu onorato, unico tra i tanti personaggi importanti del Medioevo, con il titolo de ‘il Grande’”.
Spiegando la figura di Sant’Alberto e la sua contemporaneità, Woelki richiama il brano evangelico di Zaccheo: “Alberto pone al centro della sua spiegazione la casa di Zaccheo. Quando Gesù vi entra, è una casa costruita con il sudore e il sangue dei poveri, perché Zaccheo, il capo dei pubblicani, è a capo di coloro che sfruttano le persone. Per amore di Zaccheo, che deve essere convertito dall’atteggiamento disumano dello sfruttatore, per amore del povero, che deve essere liberato dalla spirale fatale dello sfruttamento, Gesù entra nella casa di Zaccheo. E deve rimanerci per se stesso, perché lui stesso non è altro che carità e quindi non può rifiutare il suo aiuto a nessuno: non agli sfruttatori che hanno bisogno di conversione, e non agli sfruttati che hanno bisogno di liberazione”.

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