“Siamo sulla strada per una furiosa catastrofe alimentare”. Lo denuncia oggi il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres intervenendo alla sessione del G20 in corso a Bali su cibo e crisi energetica. Guterres parla della carestia presente in molte parti del mondo, di una crisi nel mercato mondiale dei fertilizzanti, che si può trasformare in una carenza globale di cibo il prossimo anno. “I nostri contatti con l’Unione europea, gli Stati Uniti, il Regno Unito e altri sono riusciti a rimuovere molti degli ostacoli al libero flusso di cibo e fertilizzanti russi verso i mercati globali – dice -. Oggi, un primo carico di fertilizzanti russi donato da Uralkem e gestito dal Programma alimentare mondiale inizierà ad essere caricato in un porto olandese. Stiamo lavorando senza sosta per risolvere tutti i problemi, principalmente sui pagamenti, e per rinnovare la Black sea grain initiative”. Altra causa della crisi alimentare è la mancanza di finanziamenti: “Molti governi del Sud del mondo, colpiti dalla pandemia di Covid-19, dalla disuguaglianza nelle risorse disponibili per la ripresa e dalla crisi climatica – riferisce il segretario generale dell’Onu -, non hanno spazio fiscale per aiutare la loro popolazione ad affrontare l’aumento dei prezzi di cibo e fertilizzanti accelerato dalla guerra”. Il terzo fattore che spinge le persone alla fame è la crisi climatica. “Il cambiamento dei modelli meteorologici, la siccità e le tempeste stanno interrompendo i cicli delle colture e la pesca – spiega -. L’ottanta per cento delle emissioni globali è seduto attorno a questo tavolo. Non c’è modo di sconfiggere il cambiamento climatico senza un patto di solidarietà climatica tra i Paesi sviluppati e le grandi economie emergenti. I Paesi sviluppati devono assumere un ruolo guida nella riduzione delle emissioni. Devono inoltre mobilitarsi, insieme alle istituzioni finanziarie internazionali e alle società tecnologiche, per fornire supporto finanziario e tecnico in modo che le grandi economie emergenti possano accelerare la loro transizione verso le energie rinnovabili”. Riguardo alla crisi energetica Guterres invita ad “evitare una corsa all’energia in cui i Paesi in via di sviluppo avranno la peggio”: “Se, negli ultimi due decenni, il mondo avesse investito massicciamente nelle energie rinnovabili, piuttosto che nella sua dipendenza dai combustibili fossili, non saremmo di fronte alla crisi attuale”. “Abbiamo bisogno di unità, solidarietà e soluzioni multilaterali per affrontare le crisi alimentari ed energetiche ed eliminare il deficit di fiducia che sta minando l’azione globale su tutta la linea”, conclude.