È iniziato oggi pomeriggio a Varese il 56° convegno dei rettori e operatori di santuari organizzato dal Collegamento nazionale santuari (Cns), con la collaborazione dell’Ufficio nazionale per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport della Cei. “Santuari: la forza evangelizzatrice della pietà popolare” il tema dell’incontro che proseguirà fino al 18 novembre.
“Siamo chiamati a promuovere, evangelizzare, sostenere e incrementare il cammino spirituale dei fedeli e dei pellegrini che liberamente scelgono di frequentare i santuari come speciali ‘cliniche dello Spirito’”, ha detto, introducendo i lavori, padre Mario Magro, presidente del Cns. “Diciamo subito – ha aggiunto – che le manifestazioni della religiosità popolare non possono essere considerate come un aspetto secondario della vita pastorale. Ce lo ricorda anche Paolo VI nell’esortazione apostolica Evangelii Nunziandi: ‘La pietà popolare o religione del popolo, piuttosto che religiosità, se è ben orientata, soprattutto mediante una pedagogia di evangelizzazione, è un grande patrimonio per la Chiesa, anche perché rivela il suo vero volto, la sua identità profonda di ‘Corpo di Cristo che si manifesta come popolo di Dio’”.
“La ‘religione del popolo’ ha una triplice immagine di un’unica realtà: la pietà popolare o religiosità popolare può essere tradotta in un’autentica spiritualità popolare. Le tre espressioni, prese a sé stanti, si legano bene tra loro e bene si armonizzano, in quanto l’una (pietà popolare) esprime una forte esperienza liturgica e sacramentale, l’altra (religiosità popolare) un approfondimento del senso religioso ed una crescita nella fede del popolo e la spiritualità o mistica popolare che promuove un’intensa esperienza spirituale che accende l’amore verso Dio e il prossimo e illumina la vita della nostra gente”, ha osservato padre Magro.