A seguito del “One Health Join Act”, che punta al raggiungimento di una “Salute globale” (ovvero di quella umana, animale e dell’ecosistema), arriva il plauso della Società italiana d’igiene (Siti). Gli igienisti si mettono così a disposizione, con tutta la loro expertise, proponendo alcuni spunti su politiche, sinergie e buone pratiche dall’approccio multiprofessionale e multidisciplinare per la promozione della “Salute di tutti”. L’argomento “One Health”, tra l’altro, è stato al centro delle discussioni in occasione del recente 55° Congresso nazionale Siti.
Il piano d’azione quinquennale, varato dalle principali organizzazioni mondiali, stabilisce “obiettivi operativi”, come per esempio fornire un quadro per un’azione collettiva e coordinata che integri (a tutti i livelli) l’approccio One Health; promuovere la collaborazione multinazionale, multisettoriale e multidisciplinare, l’apprendimento e lo scambio di conoscenze, soluzioni e tecnologie. Promuovere, infine, anche la cooperazione e la responsabilità condivisa, azione e partenariato multisettoriale, equità di genere ed inclusività.
“Gli ultimi anni – commenta Roberta Siliquini, socio Siti che in occasione dell’ultimo Congresso nazionale ha moderato l’incontro “Ambiente e salute in ottica One Health” – hanno dimostrato che la salute è il risultato di moltissimi fattori. Uno di questi è l’equilibrio tra persona, ambiente e mondo animale. Ciò vale sia per le patologie infettive, che per le cronico-degenerative. La più importante sfida per il futuro è rappresentata dalla realizzazione di città ‘sane’, che contribuiscono a promuovere stili di vita altrettanto sani, così come la tutela dell’ambiente, animale e vegetale”. Sei sono le aree su cui il Piano si concentra: capacità per i sistemi sanitari, epidemie zoonotiche, zoonosi endemiche, malattie tropicali trascurate e trasmesse da vettori, rischi per la sicurezza alimentare, resistenza antimicrobica.