“Oggi, in un mondo globalizzato e interconnesso, appare ancora più evidente il confronto tra due culture: la cultura del consumismo e dello scarto, da una parte – che è una forma di nichilismo – e la cultura della cura, dall’altra”. Lo ha ribadito il Papa, ricevendo in udienza i membri della Rete di Farmacisti “Apoteca Natura”. “Dobbiamo scegliere”, l’appello: “oggi non ci è concesso di rimanere neutrali. Si impone una scelta, perché il grido della terra e il grido dei poveri chiedono responsabilità”. Per Francesco, “la cultura del consumismo e dello scarto è molto pervasiva e condiziona molti nostri comportamenti quotidiani, e così anche la cultura della cura si esprime in tante piccole e grandi scelte, che ognuno è chiamato a compiere, a seconda del ruolo che occupa”. L’Enciclica Laudato si’, ha ricordato il Papa, “ha voluto essere, per tutta la Chiesa, e per tutti gli uomini e le donne di buona volontà, un appello ad assumere con consapevolezza e decisione l’atteggiamento della cura. Ciascuno, nel proprio ruolo, può contribuire a diffondere la cultura della cura. Ringrazio voi per quello che fate, a partire dal vostro campo di lavoro, cercando anche di dare un apporto concreto per far crescere un’economia diversa, centrata sulla persona e sul bene comune”.