“È bene che Italia e Francia si parlino in pace e a livello di Unione europea si componga una buona regia per governare il fenomeno epocale delle migrazioni in un’ottica di solidarietà nei confronti dei migranti e di lealtà nei confronti delle diverse nazioni europee. Non credo sia opportuno gettare benzina sul fuoco di questa polemica, che non è mai la strada migliore per risolvere le questioni”. Lo afferma oggi al Sir mons. Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia-Sanremo, a proposito della crisi politica tra Francia e Italia sulla questione migranti. “Detto con serenità, senza voler infierire – precisa -, a me non pare che la Francia abbia tutte queste ragioni per puntare il dito contro l’Italia. Disservizi ed errori di gestione purtroppo capitano un po’ ovunque”. “I problemi – puntualizza – a volte vengono sollevati non tanto per essere trattati ma perché strumentali ad altre finalità, sia da una parte, sia dall’altra. La situazione andrebbe affrontata nella maniera più oggettiva possibile, liberandoci da convincimenti di parte”. Il suo auspicio è che “si colga questa circostanza spiacevole come un impulso a sedersi davvero intorno ad un tavolo, non solo Italia e Francia ma a livello europeo. Ogni nazione europea assuma le proprie responsabilità di fronte a questo fenomeno”, magari “in maniera diversificata, perché ci sono Stati che possono accogliere in maniera più regolare”: “È ovvio che in Italia, a Malta, Cipro e Grecia, in relazione alla posizione geografica, prevale la dimensione dell’emergenza. Questa dimensione deve essere adeguatamente supportata e condivisa a livello europeo. Se la geografia non cambia gli interventi possono essere maggiori o minori, a seconda della necessità”.