“Qui ci sono gruppi criminali organizzati che si nascondono dietro le legittime richieste del popolo mapuche di generare atti assolutamente incompatibili con la vita civile, li perseguiteremo finché non verranno catturati e imprigionati”. Ha usato parole di durezza il presidente del Cile, Gabriel Boric, che nel fine settimana ha visitato la regione dell’Araucanía, dove le rivendicazioni degli indigeni si mescolano, da tempo, a continui atti di violenza. Anche negli ultimi giorni si sono verificati diversi incendi (particolarmente grave quello al parco nazionale Nahuelbuta), che hanno colpito zone di pregio ambientale e, ancora una volta, anche una chiesa, a Temuco, capoluogo della regione
Padre Juan Andrés Basly Erices, amministratore diocesano della diocesi, in una nota, “insieme a tutta la comunità, si rammarica profondamente per l’incendio che ha colpito, giovedì 10 novembre, la cappella di San José, che appartiene alla comunità parrocchiale di San Francisco della Selva oscura, e che è stato completamente distrutto, consumando una costruzione di oltre 60 anni di storia. In questa giornata c’è stato un colloquio con il parroco e i fedeli della comunità colpita, ai quali esprimiamo in questo momento tutta la nostra solidarietà e vicinanza a nome dell’intera Diocesi, che si rammarica profondamente che questi eventi continuino a verificarsi, alterando la la pace e l’unione nella regione dell’Araucanía”.