L’Ufficio per il lavoro della Conferenza episcopale cattolica dell’India (Cbci) ha lanciato un appello internazionale per chiedere il rilascio immediato di 26 membri dell’equipaggio, inclusi 16 cittadini indiani, della nave “MT Heroic Idun” tenuta prigioniera in Guinea da quasi tre mesi. “I marittimi sono trattati come criminali senza accuse formali o procedimenti legali. Questa è una grande ingiustizia marittima”, ha sottolineato il 10 novembre scorso il vescovo Alex Vadukkumthala, presidente dell’Ufficio per il lavoro della Cbci e responsabile dell’apostolato del mare (Stella Maris). Tra i 26 marittimi trattenuti, oltre agli indiani, ci sono anche cittadini di Filippine, Polonia e Sri Lanka. Pur apprezzando gli sforzi del governo attraverso i suoi canali diplomatici, il vescovo Vadakkumthala ha esortato varie reti interessate “a lavorare instancabilmente per garantire il rilascio dei marittimi e il ritorno alle loro famiglie in difficoltà”.