“A seguito degli elementi emersi negli ultimi giorni e della dichiarazione resa dal card. Ricard, per completare l’esame di quanto accaduto, si è stabilito di dare inizio ad una investigatio praevia e si sta ora valutando la persona più indicata a condurla con la necessaria autonomia, imparzialità ed esperienza, in considerazione anche del fatto che le autorità giudiziarie francesi hanno un fascicolo aperto sul caso”. Lo ha dichiarato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, in risposta alle domande dei giornalisti. È stato lo stesso cardinale francese ad ammettere, tramite un comunicato, di aver avuto una condotta “riprovevole” nei confronti di una ragazza di 14 anni, negli anni Ottanta, quando era parroco. La confessione del porporato è arrivata nel corso della Plenaria a Lourdes della Conferenza episcopale francese. “Oggi, quando la Chiesa in Francia ha voluto ascoltare le vittime e agire nella verità – ha dichiarato il cardinale – ho deciso di non nascondere più la mia situazione e di mettermi a disposizione della giustizia”. “Questo approccio è difficile – ha ammesso -. Ma prima c’è la sofferenza vissuta dalle vittime e il riconoscimento degli atti commessi, senza voler nascondere la mia responsabilità”. “Il mio comportamento ha necessariamente causato gravi e durevoli conseguenze per questa persona”, ha proseguito Ricard, specificando di aver chiesto perdono e rinnovato le scuse all’allora adolescente e alla sua famiglia. “È per questi atti – ha rivelato il porporato – che decido di prendermi un tempo di ritiro e di preghiera”. “Mi scuso con coloro che ho ferito e che vivranno questa notizia come una vera e propria prova”.