Politica di cyber-difesa dell’Ue e piano d’azione sulla mobilità militare 2.0 sono stati i temi della comunicazione congiunta presentata oggi dalla Commissione e dall’Alto rappresentante Ue Josep Borrell. L’obiettivo è “affrontare il deterioramento del contesto di sicurezza in seguito all’aggressione della Russia contro l’Ucraina e rafforzare la capacità dell’Ue di proteggere i suoi cittadini e infrastrutture”, spiega una nota da Bruxelles. Rispetto al tema della cyber-difesa, si prevede il rafforzamento della cooperazione e un incremento degli investimenti “per proteggere, rilevare, individuare e difendersi meglio da un numero crescente di attacchi informatici”. Quanto alla mobilità militare, si lavorerà per rendere le forze armate europee in grado di “rispondere meglio, più rapidamente e su scala adeguata alle crisi che esplodono alle frontiere esterne dell’Ue e oltre”. In particolare, si rafforzerà la capacità dell’Ue di trasportare truppe e il loro equipaggiamento a sostegno degli Stati membri e dei partner. “Gli eventi degli ultimi mesi ci insegnano tre cose in particolare”, ha detto in conferenza stampa la vice-presidente della commissione Margarete Vestager: la complessità delle minacce esterne “rende cruciale la questione della difesa della nostra infrastruttura e delle nostre reti”; “il confine tra militari e civili sta diventando sempre più sfumato” e ciò permette di “utilizzare le risorse e gli investimenti civili in modo da favorire anche la difesa europea”. Da ultimo: se la difesa resta responsabilità degli Stati membri, la Commissione può lavorare per “l’organizzazione di un coordinamento più integrato ed efficiente tra i Paesi”.