Arriveranno in 600, domenica 9 ottobre, nel Duomo di Ravenna per cantare insieme in occasione del convegno nazionale dell’associazione italiana Santa Cecilia (Aisc). Si tratta della più grande associazione che opera in Italia a servizio della liturgia e in particolare della musica sacra. L’associazione ha scelto Ravenna come meta del primo convegno pubblico post-pandemia per celebrare, con un anno di ritardo (sempre per le restrizioni dovute al virus), il centenario di Dante. Oltre trenta cori arriveranno in città domenica da ogni parte d’Italia, anche dalla Sicilia.
L’evento si articolerà in due momenti: al mattino alle 11 la messa presieduta dall’arcivescovo di Ravenna-Cervia, mons. Lorenzo Ghizzoni, animata dalle scholae cantorum dirette dal maestro Michele Manganelli, direttore del coro di Santa Maria del Fiore di Firenze, accompagnate all’organo dal maestro Daniele Dori.
Nel pomeriggio alle 15, a San Francesco, un concerto (Sacra elevazione) riproporrà i canti liturgici che molto probabilmente Dante ha ascoltato nella sua vita e che ha citato nella Divina Commedia. “Il canto gregoriano nella Divina Commedia” è il titolo del concerto che alternerà canti di salmi e antifone citate nel Poema ai versi dell’opera di Dante, un progetto ideato dal maestro don Marino Tozzi che verrà eseguito dal gruppo corale di Castrocaro e Terra del Sole assieme al coro del duomo di Firenze. La partecipazione a entrambi gli eventi è gratuita e aperta a tutti.